Il Counselling* è una relazione d'aiuto che permette di sviluppare la consapevolezza personale, contattare le risorse interiori, prendere decisioni e migliorare complessivamente la qualità della vita.
In uno spazio protetto avrai il sostegno di un counsellor professionista che accoglierà con attenzione e delicatezza ogni tuo stato d’animo. Potrai sentirti accettato per ciò che provi e iniziare ad esplorare liberamente i tuoi pensieri, sentimenti e comportamenti.
Il counsellor non ti fornisce soluzioni dirette o consigli pratici, ma attraverso l'ascolto attivo e diversi tipi di rimandi ti aiuterà a:
chiarire i tuoi bisogni profondi,
riconoscere le credenze, gli schemi di pensiero e d'azione che limitano il raggiungimento del tuo benessere,
ricontattare le tue risorse interiori, rilasciando le emozioni che disperdono la tua energia,
acquisire maggiore consapevolezza e comprensione di te stesso.
La durata dell'incontro è di 60 minuti.
* Il Counselling non è psicoterapia, non è una consulenza psicologica, non ha scopi terapeutici. E' una relazione d'aiuto che facilita la ricerca di soluzioni a specifici problemi di natura non psicopatologica.
Il Counselling è una professione disciplinata dalla Legge 14 gennaio 2013 n. 4
Di più sul counselling:
il counselling si basa sull'idea che le persone hanno in sé stessi ampie risorse per auto-comprendersi, auto-determinarsi e realizzarsi. Tali risorse interiori emergono facilmente quando c'è un clima favorevole. Il Counsellor ha proprio il compito di creare questo clima. Lo fa attraverso delle condizioni relazionali che non sono delle tecniche ma dei modi di essere.
La prima condizione è la congruenza ossia l’autenticità. Il counsellor autentico è disposto ad incontrare l’altro senza maschere, è capace di essere presente nella relazione con tutta la sua umanità senza nascondersi dietro una facciata professionale o personale. Il counsellor autentico trasmette il messaggio che essere se stessi non è soltanto permesso, ma anche auspicabile.
La seconda condizione è l’accettazione incondizionata, che indica un’accoglienza con il desiderio di comprendere l’altro, la sua storia, la sua esperienza, astenendosi da ogni forma di interpretazione o giudizio. Accettazione non vuol dire approvazione di opinioni e sentimenti diversi dai nostri, bensì il riconoscere all’altro la libertà di provarli.
La terza condizione indispensabile è la comprensione empatica, cioè la capacità di riconoscere e sentire i sentimenti e i significati della persona, di mettersi nei suoi panni, cercando di percepire il mondo come lei lo percepisce.
“Sulla base delle mie esperienze, ho notato che se posso contribuire a creare un clima contrassegnato da genuinità, apprezzamento e comprensione, allora avvengono cose molto stimolanti. Gruppi e persone si muovono, in un clima simile, dalla rigidità verso la flessibilità, da un esistere statico a un vivere dinamico, dalla dipendenza verso l’autonomia, dalla difensività verso l’autoaccettazione, da un essere ovvio e scontato verso una creatività imprevedibile. Diventano in tal modo una prova vivente di una tendenza alla realizzazione”.
Carl Rogers